Giunta Rutelli, nuovo piano regolatore da approvare

pubblicato da e.borghini

// 31 luglio, 2009 // articoli di giornale



Repubblica — 09 luglio 2000 pagina 2 sezione: ROMA

PRIMA della fine dell’anno il nuovo piano regolatore andrà in consiglio comunale. Al termine della conferenza urbanistica di tre giorni al Mattatoio di Testaccio, maggioranza e opposizione almeno un accordo lo hanno trovato. «Lo approveremo – conferma il sindaco Francesco Rutelli – dobbiamo impegnarci per farlo». Il piano chiama in causa una nuova generazione di imprenditori, meno propensi a costruire case e più disponibili a investire nei parchi, nelle infrastrutture e nelle linee del ferro. Per i parchi il meccanismo è quello della compensazione. Vale a dire: ci sono sei aree verdi che il Piano delle Certezze del 1997 ha definitivamente sottratto al cemento. Gli imprenditori avranno in cambio altre localizzazioni, ma saranno tenuti ad attrezzare gli spazi verdi che abbandonano, il lavoro potrà essere ripagato con un piccolo surplus di cubatura. La proposta, avanzata dal presidente della commissione Lavori pubblici Mauro Calamante e dal gruppo Ds, piace al vicesindaco Walter Tocci e all’assessore al Territorio Domenico Cecchini. Non è così semplice. Per il Pratone delle Valli, 25 ettari a Montesacro, ad esempio, ci sono i vincoli, ma non è prevista compensazione. Anche se è vietato costruire, per realizzare il parco bisogna procedere agli espropri, molto onerosi per il Comune. Un modo per aggirare l’ostacolo è inserire la compensazione adesso, perchè entro luglio il Piano delle certezze andrà in consiglio per l’approvazione definitiva. E veniamo alle linee su ferro. Il nuovo piano regolatore, è questo l’impegno di sindaco e assessore, consentirà di edificare solo dove è stato previsto e deciso un collegamento su ferro. Dunque la sfida ai costruttori della capitale. Forte dell’esempio di Parigi, il presidente della commissione Urbanistica Fabrizio Panecaldo, chiede ai costruttori di progettare, realizzare e gestire nuovi tratti di linee metropolitane, per accelerare i tempi della cura del ferro. Paolo Buzzetti, presidente dell’Acer, l’associazione dei costruttori, si tira indietro: «Le metropolitane non danno un ritorno economico. Siamo favorevoli, invece, alle infrastrutture e alla riqualificazione». Nel nuovo piano regolatore generale, il Prg, la riqualificazione delle periferie prende anche la forma dei cosiddetti articoli 11 (legge 493 del 1993). Il Comune ha redatto uno schema preliminare di recupero per 11 quartieri e con un bando ha invitato i privati a presentare progetti. Dallo Stato ha ricevuto 168 miliardi da spendere in opere pubbliche, altrettanti ne investiranno i privati per la stessa destinazione. In più, gli imprenditori hanno la possibilità di realizzare altre cubature in deroga. Per esempio: multisale, impianti sportivi, centri commerciali, case. Sono stati ammessi 130 progetti per un totale di 1500 miliardi, che ora andranno in esame in commissione e poi in consiglio. Le zone interessate: San Basilio, Val Melaina, LabaroPrima Porta, Valle Aurelia, Primavalle, Ottavia, Palmarola, Corviale, Magliana, Acilia, Laurentino, Torbellamonaca. Ma il consigliere Panecaldo mette in guardia: «Non sempre gli articoli 11 sono strumenti di riqualificazione, a volte ci sono cubature abnormi». E fa l’esempio di Acilia e Valle Aurelia. – CECILIA GENTILE

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