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Formati: ePub, Mobipocket
Lingua: Italiano
Rilasciato: Settembre 2011
Pubblicato da: Mondo a Colori Media Network


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… a campionati partiti o in via di partenza. A chiedere che la palla ovale continui a volare nella zona sud di Roma è una nuova-vecchia società, è la Nuova Rugby Roma, erede di quella scomparsa dal massimo proscenio rugbistico. Grazie ad un gruppo di genitori, è ripartita quest’estate da zero, iscrivendosi alla Fir, la Federazione italiana rubgy , con i suoi bambini e ragazzi alle categorie che vanno dagli Under 6 all’Under 20 e alla serie C.

Cochi, come ha fatto in questi giorni in una e-mail inviata a un genitore, ha scritto che lui sta sollecitando il Coni ad assegnare i campi, ma a Roma tutti i rugbisti dicono che è lui che deve decidere, perché ormai il Coni tra un anno lascerà gli impianti al proprietario ossia il Comune. Intanto i campionati sono già cominciati, come quello degli Under 20, che ha vinto i barrage ed è approdata al campionato di élite. La serie C comincerà il 9 ottobre, l’Under 16, lo scorso anno arrivata terza alle finali nazionali è stata ammessa direttamente al girone centrosud dell’élite nazionale, con l’esordio, il 18 ottobre, alle porte, così come l’Under 14, anche lei nell’élite, costrette a dividersi, per allenarsi, un campo di calciotto. Sono tutte squadre che ora si allenano o giocano, ed è il caso di ricordarlo a Cochi, su altri campi, a pagamento. Dagli Under 6 agli Under 20, per una spesa di 5.600 euro al mese, e con i genitori costretti a correre da Corviale a Ponte Marconi per portare i figli agli allenamenti tre volte a settimana, con tempi ritagliati tra impegni familiari e lavorativi. Oppure le ragazze della Red and Blu, l’unica squadra romana di serie A, con quattro nazionali e anche madri giocatrici, che debbono andare ad allenarsi, ad ora tarda, a Colleferro. Poi ci sono due squadre di rugbisti old, che fanno riferimento alla Nuova Rugby Roma, anche loro in attesa della riapertura del Tre Fontane.
Se questo è il diritto allo sport per tutti Cochi lo dica e se sta sollecitando il Coni, come dice, si dia da fare e subito. Aveva promesso che a settembre si sarebbe rimesso al lavoro per far riaprire i campi del Tre Fontane ma ormai siamo ad ottobre e questo non è avvenuto. Le voci metropolitane raccontano che in attesa del bando comunale voglia lasciare la palla della decisione al Coni, precisamente al Coni Servizi, che sarebbe propenso invece a far gestire i campi alla Nuova Rugby Roma, così come la Fir. Allora i giochi veri, in vista del bando, si stanno facendo adesso, nonostante Cochi parli, sempre in risposta via e-mail ad un genitore, di aver scongiurato che al Tre Fontane torni il calcio?
Intanto i campi, gli spogliatoi, che sono ancora quelli dove la Roma si allenava prima dell’era Trigoria, gli impianti elettrici e idrici sono in condizioni pietose. Signor delegato allo sport ci vuole tanto tempo ancora per riportare il sogno del rugby all’Eur, ora che è scongiurato il pericolo della Formula 1? Perché le voci metropolitane, ma vogliamo credere che non può essere così, spaventano di assegnazioni a chi vuol mischiare rugby che non è solo rugby. Invece la Nuova Rugby Roma ha già oltre 200  tesserati alla Fir e altri sono in arrivo se soltanto il Tre Fontane le fosse quest’anno assegnato. Perché sono ancora tanti i bambini, i ragazzi e i loro genitori che sognano di iscriversi a questa società e di tornare a giocare a rugby al Tre Fontane.

da AffariItaliani.it, 28/09/2011
di Raffaele Bologna

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(AGENPARL) – Roma, 23 set – «La polemica sollevata dal Presidente Paris nei confronti dell’Assessore De Palo riguardo l’apertura delle tre sezioni della scuola d’infanzia è pretestuosa e fuori luogo. Infatti gli uffici dell’Assessorato alla scuola mi hanno assicurato che si sta procedendo ad arredare le aule e alla nomina delle educatrici per le tre nuove sezioni e il tutto sarà chiuso entro la settimana. Voglio invece sottolineare come in questo caso le istituzioni cittadine abbiano saputo coordinarsi e venire incontro alle istanze dei cittadini. Infatti, in sede di audizione di questi ultimi nella Commissione Politiche Scolastiche, sono stati proprio i consigli dati dalla Dirigente del Dipartimento Scuola, dott.ssa Turchi, ai genitori di alcuni bambini in lista di attesa, fatti propri all’unanimità dalla commissione e prontamente raccolti dall’ufficio scuola del municipio XV, a consentire l’apertura di una nuova sezione, non prevista, nella scuola “Bruno Ciari” a Corviale». Lo dichiara Roberto Angelini, presidente della commissione Scuola di Roma Capitale.

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De Palo: “prosegue impegno pertrovare soluzioni concrete”

A Dragona la situazione della scuola marerna “Il Solletico” si fa sempre più difficile. La struttura, che sorge su un terreno che dovrà essere riconsegnato al vicariato ed alla parrocchia santa Maria Regina dei Martiri, attualmente ospita un centinaio di bambini in container. Gli arredi esterni sono in uno stato di abbandono, coperti da immondizia ed erba incolta. Le famiglie, stanche di questa situazione, hanno avviato una protesta per chiedere il trasferimento della scuola presso una struttura più idonea.

Anche nel XV municipio i problemi non sono da meno. Paris attacca l’Assessore alle Politiche Educative del Comune De Palo e del suo Dipartimento ai servizi scolastici, “le cui inadempienze – secondo il monisindaco – non consentono ancora l’apertura delle tre nuove sezioni di scuola dell’infanzia già programmate da tempo dal nostro Municipio e debitamente autorizzate dal Campidoglio”.

“A pagare questo increscioso ritardo – prosegue Paris – purtroppo sono le 65 famiglie del XV i cui figli, pur se regolarmente iscritti, ad oggi non possono ancora frequentare le scuole dell’infanzia di via Greve alla Magliana e la nuova sezione alla Bruno Ciari a Corviale, a causa della mancanza di personale insegnante e soprattutto di arredi. Più volte ho tentano recentemente di mettermi in contatto telefonicamente, senza successo, con l’Assessore De Palo per sollecitare la fornitura dei banchi e delle sedie da parte del Dipartimento e la nomina delle relative educatrici per queste nuove sezioni.

Lo scorso 15 settembre ho anche scritto una lettera all’Assessore in cui lamentavo questa situazione e richiedevo un suo diretto e risolutivo intervento. Anche questo tentativo è rimasto senza risposta e ad oggi il Dipartimento non ha ancora fornito gli arredi necessari, né risultano nominate le relative educatrici. Non credo sia accettabile che il lavoro avviato dal nostro Municipio per potenziare l’offerta scolastica, sia vanificato dall’inerzia del Campidoglio e ancor di più che le famiglie siano private delle loro legittime aspettative.

Voglio ricordare che la realizzazione delle nuove aule in via Greve 105 è stata possibile grazie all’impegno del nostro Municipio che, attraverso un più razionale utilizzo degli spazi all’interno del plesso elementare esistente, è riuscito a costruire nuove aule accoglienti dotate di uscite ed impianti di sicurezza, moderni servizi igienici e uno spazio esterno attrezzato. Tutto questo è stato possibile grazie ad un uso oculato degli scarsi fondi a disposizione del Municipio.In un momento in cui l’Amministrazione comunale versa in una situazione economica difficile e con la prospettiva di una riduzione generalizzata dei servizi ai cittadini, l’essere riusciti, invece, con questo progetto ideato e realizzato interamente dal Municipio XV, ad ampliare l’offerta dei servizi scolastici nel nostro territorio, credo rappresenti un risultato di grandissima rilevanza.

Sulla condizione delle scuole capitoline rassicura l’assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo, a margine della visita di questa mattina alla Scuola dell’Infanzia ‘Giovanni XXIII’, nel VI Municipio. «Il bilancio di queste prime settimane dell’anno educativo e scolastico, in generale, è positivo. Sono contento che tutto stia funzionando e che i bambini abbiano potuto riprendere le attività nei 208 asili nido comunali, nei 227 accreditati, nelle 33 sezioni ponte e nelle 311 scuole dell’infanzia comunali».

«Ovviamente – aggiunge De Palo – tra tutte le scuole romane cui garantiamo i servizi di nostra competenza, ce ne può essere qualcuna che lamenta dei problemi, come nel caso della materna di Dragona. Accolgo volentieri, in questo senso, le sollecitazioni che ci stanno arrivando e mi sento di tranquillizzare le famiglie: stiamo lavorando per risolvere i problemi, sappiamo che cosa dobbiamo fare, lo stiamo facendo e continueremo a farlo al meglio. Tutto è migliorabile – conclude l’Assessore – ma desidero dirvi che siamo impegnati concretamente per trovare soluzioni adatte ai problemi complessi che talvolta si presentano».

da AbitareaRoma.net, 22/09/2011

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(AGENPARL) – Roma, 13 set – Il 23 e 24 settembre, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis Augustae, a Roma, si svolgerà il convegno internazionale “Roma rinasce dalla periferia. La città dell’uomo dopo la città del cemento”. L’evento, organizzato dall’Assessorato alle Politiche per la Casa della Regione Lazio, pone l’accento sul problema sociale presente nelle periferie degradate delle grandi città, rilanciando una nuova idea di edilizia residenziale pubblica che renda gli alloggi destinati ad accogliere i soggetti meno abbienti più adeguati alle esigenze umane di chi vi è ospitato. Il convegno, in particolare, si concentrerà sull’attuale situazione del quartiere di Corviale e dell’intera periferia romana e sulle possibili soluzioni di riqualificazione urbanistica. Saranno illustrati, al riguardo, diversi progetti elaborati da esperti del settore e presentate le modalità, i tempi e i costi di un eventuale intervento di “rinascita” di Corviale, per dotarlo di spazi verdi, servizi e abitazioni “a misura d’uomo”

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L’impegno di preghiera e carità di due consacrate della Fraternità dell’Incarnazione, che dal 1997 vivono nella struttura destinata dal Comune all’assistenza alloggiativa

Matteo, 5 anni, gioca a pallone in strada, quando Paolo porta le nuove sedie per la Messa, dono di un istituto religioso. Donatella Nutini e Silvia Masini accolgono i loro vicini di casa mentre decorano le icone per un matrimonio. Scene di vita quotidiana nella palazzina B dell’ex residence Bastogi, a Torrevecchia, dove due giovani consacrate della Fraternità dell’Incarnazione vivono dal 1997 per iniziativa dell’arcivescovo Nosiglia, allora vicegerente della diocesi di Roma. E la presenza della Chiesa locale anche oggi si manifesta fattivamente con le frequenti visite pastorali del vescovo ausiliare per il settore Ovest, Benedetto Tuzia.

«Siamo una piccola comunità di vita contemplativa, fondata negli anni Settanta in Toscana da don Mario Cosmi – spiega Donatella -. Viviamo nei quartieri periferici delle città, condividendone la condizione di disagio e povertà. Una comunità di preghiera e di carità fraterna». Una presenza semplice, che a Roma si affianca alle comunità maschili di Corviale e dell’Idroscalo di Ostia.

Con i confratelli hanno ristrutturato alcuni locali che il Comune ha dato in uso alla parrocchia di Santa Maria della Presentazione. Hanno quindi realizzato gli arredi e l’altare della cappella e sistemato un giardino, trasformando il gabbiotto del gas abbandonato in un’edicola mariana. Con il tempo la gente ha cominciato a collaborare con queste «strane suore» senza velo che vivono in mezzo a loro per scelta, tengono la porta di casa aperta quando lavorano o pregano, assistono le persone anziane e malate, propongono una volta a settimana il Centro d’ascolto del Vangelo.

«Qui dobbiamo pulire», nota Giulia, 11 anni, guardando il fango sul vialetto. Mentre i palazzi hanno l’intonaco scrostato, i citofoni rotti, l’acqua calda intermittente e le famiglie vivono assiepate in 50 metri quadrati. La loro è una vita sulla soglia, in attesa di stabilità. «Dire precaria è un complimento», interviene Emiliano, che da 18 anni abita in una di queste 6 palazzine costruite 20 anni fa come residence. Occupato abusivamente, fu acquistato dal Comune, che lo destinò all’assistenza alloggiativa di circa 500 famiglie. Una sistemazione provvisoria in attesa di una casa popolare. «È tutto da legalizzare – spiega Dodi -. Non ci sono assegnazioni vere. Le istituzioni sono assenti». Bastogi non è isolato dalla città, è servito dagli autobus, ci sono le scuole e i negozi sono vicini. «Siamo noi a non essere centrali per gli altri – commenta Ludovico -. Facciamo paura, ma qui ci conosciamo tutti, ci aiutiamo, c’è solidarietà».

Umanità sincera nel degrado e nel disagio sociale che segnano le strade. Due campetti abbandonati sono il punto di ritrovo dei ragazzi, oltre ai portoni dei palazzi. Invece del parco giochi è arrivato un parcheggio, vuoto. Da qualche anno ci sono un asilo nido convenzionato e un centro per persone disabili. «Vorremmo un quartiere più pulito, con meno problemi, senza droga», sogna Noemi, 12 anni. È di agosto un’operazione della Polizia con l’arresto di 5 spacciatori: le dosi salivano e scendevano dai balconi con un filo. «La dispersione scolastica è molto alta – aggiungono le consacrate -. Tanti non finiscono le medie e alcuni genitori non mandano i figli neanche alle elementari». Un aiuto è il doposcuola dell’associazione «Nessun luogo è lontano», nella sala accanto alla chiesa, dove la domenica il collaboratore parrocchiale don Luca Filippi celebra la Messa. La disoccupazione pesa su chi si sforza di vivere onestamente. C’è chi si organizza con un banchetto nel mercatino dell’usato accanto.

«Vivere qui è una grande ricchezza e una grande scuola – concludono le consacrate Silvia e Donatella -. Gesù abita veramente a Bastogi. Qui si impara la povertà, il silenzio nell’ascolto, la preghiera continua e l’annuncio della Buona Novella con le opere. Ce lo chiedono le persone».

da Roma Sette, 12/09/2011
di Emanuela Micucci