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A Corviale nuovo centro commerciale

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Repubblica — 25 maggio 2004 pagina 2 sezione: ROMA

Si chiamerà «55 Avenue», si estenderà su 15.500 metri quadrati articolati in sei piani, tre destinati a commercio, compreso l’ ipermercato Conad-Le Clerc di 5.400 metri quadrati, e tre al parcheggio gratuito sotterraneo con 1000 posti macchina. Il tutto, in acciaio e pannelli di vetro satinati. E’ il nuovo centro commerciale che aprirà nel maggio del 2005 al quartiere Corviale-Casetta Mattei, progettato dalla società francese Altarea (gruppo francese specializzato nel mercato dei centri commerciali in un’ ottica di recupero dei centri urbani, come il Bercy Village di Parigi, esempio di restauro conservativo di un sito storico con l’ inserimento di negozi e attività ludiche) e realizzato in partnership con Di Veroli. Il progetto è stato illustrato nella sede parigina di Altarea dal presidente Alain Taravella e dall’ amministratore delegato Ludovic Castillo. «Il centro commerciale è firmato dall’ architetto Valode et Pistre – ha spiegato Taravella – uno dei dieci architetti più importanti della Francia. L’ intervento si va ad inserire in un punto di grande accessibilità, con un bacino d’ utenza di 300mila abitanti, dove però non esiste un’ offerta concreta di servizi. Per la nuova piazza commerciale verrà strutturata anche la nuova strada di collegamento con la via Ostiense».

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Repubblica — 03 giugno 2004 pagina 1 sezione: ROMA

Caro direttore, leggo su La Repubblica che “il Sindaco di Roma ha inviato una lettera al Presidente della Regione Francesco Storace per sollecitare una rapida conclusione delle conferenze di servizi sugli articoli 11” Dunque ad oggi nessuno dei “Programmi di recupero urbano”, in gergo “articoli 11”, è in cantiere. Danno grave per Roma, effetto della mala politica secondo cui i programmi dell’ avversario, tanto più se utili alla città, vanno presi in ostaggio e bloccati. Cosa sono i Programmi di recupero urbano? Circa 1.700 milioni di euro per investimenti pubblici e privati nelle periferie romane, ricorda Repubblica. Periferie che si chiamano Acilia, Corviale, Fidene, Labaro, Laurentino, Magliana, Palmarola, Primavalle, Tor Bella Monaca, San Basilio, Valle Aurelia. Quartieri con oltre 400.000 abitanti. Investimenti per case, servizi e reti, ma soprattutto per nuove attrezzature. Cosa vuol dire? Basta elencarle: 49 parchi e giardini, 24 parcheggi, 22 asili e scuole materne, 15 medie ed elementari, 19 centri commerciali e di servizi (con incubatori d’ impresa e laboratori artigianali), 11 centri culturali (inclusi cinema e teatri), 4 biblioteche comunali, 3 musei, 15 impianti sportivi, 11 piste ciclabili, 7 mercati, 4 centri anziani, 8 tra centri civici, sedi di circoscrizioni e servizi socio-assistenziali, 4 alberghi. Tutto ciò era stato deciso e progettato con la più ampia partecipazione. A fine 1997 il Comune pubblicò un bando definito assieme ai Municipi. Risposero più di 200 imprese e operatori. Le proposte furono valutate da una Commissione tecnica cui partecipò anche la Regione. Poi centinaia di assemblee nei quartieri fissarono le priorità, discussero piani e progetti. Alla fine il Consiglio Comunale esaminò, cambiò, approvò (gennaio 2001). Per molti osservatori, anche europei, era finalmente la strada per vincere la sfida dell’ urbanistica contemporanea: per cominciare a rifare le periferie, dar loro funzioni, qualità, identità. Con questo traguardo cittadini, imprenditori e amministratori avevano lavorato assieme: evento nuovo, inammissibile per chi voleva restaurare la vecchia urbanistica. Dall’ aprile 2001 gli atti sono alla Regione. Il Presidente Storace fa sapere che se ne sta occupando. Da tre anni? Quale problema burocratico, se c’ è, non si risolve in tre anni? Quanti asili, biblioteche o alberghi si sono persi nel frattempo? * Docente di Urbanistica all’ università La Sapienza – DOMENICO CECCHINI*

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Repubblica — 24 dicembre 2003 pagina 6 sezione: ROMA

«La nazionale di rugby si allenerà a Corviale, nell’ impianto che aprirà nel 2005. I lavori sono iniziati in questi giorni»: Gianni Paris, presidente del municipio XV, è soddisfatto. In via Rinuccini, nell’ area storica del serpentone, il cantiere è già aperto: tra 450 giorni, nel marzo 2005, l’ impianto – completo di campo in erba, illuminazione, bar, locali di pronto soccorso, spogliatoi e tribune – sarà pronto. «E’ destinato a diventare il terzo impianto pubblico della città – spiega Paris – dopo quello dell’ Acqua Acetosa e delle Tre Fontane all’ Eur, ma ospiterà gli allenamenti della nazionale e altri eventi di carattere non solo cittadino. Ne siamo davvero orgogliosi: il rugby è una disciplina emergente, con una storia assolutamente affascinante, per cui la città aveva bisogno di un’ ulteriore struttura: il municipio si fa così carico di una necessità di tanti romani appassionati di questo sport». La prima parte dell’ opera costerà 440 mila euro: «Sono a carico del Comune, e il progetto è stato realizzato dal dipartimento XII con i suoi ingegneri, geometri, tecnici e architetti. E davvero vorrei ringraziarli tutti», dice il minisindaco ds. L’ impianto ospiterà anche alcune partite del Sei Nazioni, il torneo più prestigioso del mondo per la palla ovale, a cui l’ Italia partecipa assieme alle nazioni nobili della disciplina. Poi Paris cede ai sentimenti e racconta del Corviale che «non è più soltanto il serpentone di oltre un chilometro, simbolo di una periferia sbagliata, che qualcuno nel centrodestra voleva persino abbattere. Corviale invece è rinata», e cita la biblioteca aperta un anno fa e intitolata a Nicoletta Campanella, dipendente dell’ ex circoscrizione e anima del quartiere scomparsa recentemente. Paris ricorda il centro polivalente e l’ incubatore di impresa giovanile, lo sportello anagrafico e la decisione di spostare lì la sede del consiglio e dell’ ufficio tecnico del municipio, oltre al comando del XV gruppo della polizia municipale. «Tutti segnali – spiega il presidente – della cura e dell’ attenzione del Comune e del municipio verso chi vive in questa parte della città, troppo penalizzata in passato. L’ impianto per il rugby e il palazzetto dello sport il cui cantiere aprirà nei prossimi mesi, saranno un ulteriore tassello di questo ragionamento». In seguito verrà il parcheggio e, come vorrebbe Fabrizio Grossi, assessore municipale allo Sport, forse anche una pista d’ atletica. Poco conta se la struttura sarà pronta tra un anno e mezzo: a Corviale e nel municipio la festa è già cominciata nel week-end scorso, con una full immersion domenicale nel rugby all’ interno del parco comunale di via Pino Lecce. «Onestamente il risultato agonistico del presidente – scherza Paris – non è stato da Sei Nazioni. Ma, per il 2005, cercheremo di allenarci. Quel campo è davvero una bella opportunità. Per tutti». – GABRIELE ISMAN

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