Scandalo case popolari: con 20mila euro si “compra” un alloggio dell’Ater a Roma

pubblicato da Filippo

// 10 dicembre, 2010 // articoli di giornale



ROMA (4 dicembre) – L’appuntamento è alle 16,30 alla fermata Metro Ottaviano, davanti all’edicola. Via vai di persone, zona trafficatissima. L’avvocato che deve venderci l’appartamento (D.S.) arriva con 10 minuti di ritardo. Non parcheggia, lascia la sua Punto con i lampeggianti accesi accanto al marciapiede. Segno che ha fretta, si mostra cordiale e sicuro di sé. Vestito casual, jeans, capelli corti, giaccone marrone. «La casa? le chiavi ce l’abbiamo noi, quel giorno mi pagate, vi apro e me ne vado».

Premessa: la compravendita delle case popolari è all’ordine del giorno. Il prezzo viene determinato in base a vari fattori. Spesso più che dalle condizioni dell’immobile, dalla reale possibilità di restarci dentro senza essere sfrattati. E’ illegale. Ma è un mercato parallelo che esiste da anni. Chi acquista diventa a tutti gli effetti un occupante abusivo perché la casa è di proprietà dell’Ater, l’Azienda territoriale edilizia residenziale, l’ex Istituto autonomo case popolari. Fino a qualche mese fa lo guidava il presidente Luca Petrucci, avvocato, tra l’altro, di Piero Marrazzo. Ora, in attesa di scegliere il successore, il presidente della Regione Lazio Polverini ha nominato come commissario Stefania Graziosi.

L’alloggio Ater va assegnato in base ad una graduatoria comunale. Ad occupare si rischia una denuncia. Ma se arriva una sanatoria, come è già successo tante volte, tutto si sistema con il classico colpo di spugna all’italiana.

Continua a leggere su Il Messaggero, 04/12/2010

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