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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Gli abitanti del Serpentone denunciano:«Dopo anni di attese erano disponibili 23 milioni ma è tutto fermo»

ROMA – Hanno attaccato diecimila manifesti con scritto: «Giunta Polverini, 18 mesi contro Corviale». E ancora: «I 23 milioni di euro devono essere spesi subito». È attorno a questa cifra, infatti, che si svolge l’ultima battaglia per la riqualificazione del mega-edificio sulla Portuense. Il 7 novembre i vari comitati – Comitato inquilini di Corviale, Corviale domani e Comitato di quartiere Magliana-Arvalia – hanno occupato la sede dell’ Ater, e l’8 novembre sono «in attesa di avere la convocazione ufficiale da parte di Rodolfo Gigli, presidente della commissione casa della Regione Lazio, che deve avvenire quanto prima» afferma Pino Galeota del coordinamento «Corviale domani». ANNI DI ATTESE – «Abbiamo occupato la presidenza dell’Istituto delle case popolari perché dopo anni erano finalmente disponibili questi fondi per la riqualificazione dell’edificio: ma a distanza di 18 mesi nessun intervento è iniziato – spiega Galeota – I ritardi e i silenzi, non attivando i lavori di ristrutturazione già finanziati ed approvati, sono atti criminosi perché danneggiano la nostra collettività in questo momento di grave crisi economica, lavori che significano riqualificazione del palazzo Ater di Corviale, sicurezza per i residenti, occupazione per i lavoratori e redditi per le imprese. Adesso prendiamo atto che la situazione è stata affrontata dal Commissario Ater Bruno Prestagiovanni. Finalmente c’è un luogo istituzionale dove poterci confrontare e verificare le assunzioni di responsabilità che spettano sia alle forze politiche regionali, le quali auspichiamo battano un colpo, che alle istituzioni, Presidente Polverini in primis».

Continua a leggere sul Corriere della Sera, 08/11/2011

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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

(AGENPARL) – Roma, 13 set – Il 23 e 24 settembre, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis Augustae, a Roma, si svolgerà il convegno internazionale “Roma rinasce dalla periferia. La città dell’uomo dopo la città del cemento”. L’evento, organizzato dall’Assessorato alle Politiche per la Casa della Regione Lazio, pone l’accento sul problema sociale presente nelle periferie degradate delle grandi città, rilanciando una nuova idea di edilizia residenziale pubblica che renda gli alloggi destinati ad accogliere i soggetti meno abbienti più adeguati alle esigenze umane di chi vi è ospitato. Il convegno, in particolare, si concentrerà sull’attuale situazione del quartiere di Corviale e dell’intera periferia romana e sulle possibili soluzioni di riqualificazione urbanistica. Saranno illustrati, al riguardo, diversi progetti elaborati da esperti del settore e presentate le modalità, i tempi e i costi di un eventuale intervento di “rinascita” di Corviale, per dotarlo di spazi verdi, servizi e abitazioni “a misura d’uomo”

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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

L’impegno di preghiera e carità di due consacrate della Fraternità dell’Incarnazione, che dal 1997 vivono nella struttura destinata dal Comune all’assistenza alloggiativa

Matteo, 5 anni, gioca a pallone in strada, quando Paolo porta le nuove sedie per la Messa, dono di un istituto religioso. Donatella Nutini e Silvia Masini accolgono i loro vicini di casa mentre decorano le icone per un matrimonio. Scene di vita quotidiana nella palazzina B dell’ex residence Bastogi, a Torrevecchia, dove due giovani consacrate della Fraternità dell’Incarnazione vivono dal 1997 per iniziativa dell’arcivescovo Nosiglia, allora vicegerente della diocesi di Roma. E la presenza della Chiesa locale anche oggi si manifesta fattivamente con le frequenti visite pastorali del vescovo ausiliare per il settore Ovest, Benedetto Tuzia.

«Siamo una piccola comunità di vita contemplativa, fondata negli anni Settanta in Toscana da don Mario Cosmi – spiega Donatella -. Viviamo nei quartieri periferici delle città, condividendone la condizione di disagio e povertà. Una comunità di preghiera e di carità fraterna». Una presenza semplice, che a Roma si affianca alle comunità maschili di Corviale e dell’Idroscalo di Ostia.

Con i confratelli hanno ristrutturato alcuni locali che il Comune ha dato in uso alla parrocchia di Santa Maria della Presentazione. Hanno quindi realizzato gli arredi e l’altare della cappella e sistemato un giardino, trasformando il gabbiotto del gas abbandonato in un’edicola mariana. Con il tempo la gente ha cominciato a collaborare con queste «strane suore» senza velo che vivono in mezzo a loro per scelta, tengono la porta di casa aperta quando lavorano o pregano, assistono le persone anziane e malate, propongono una volta a settimana il Centro d’ascolto del Vangelo.

«Qui dobbiamo pulire», nota Giulia, 11 anni, guardando il fango sul vialetto. Mentre i palazzi hanno l’intonaco scrostato, i citofoni rotti, l’acqua calda intermittente e le famiglie vivono assiepate in 50 metri quadrati. La loro è una vita sulla soglia, in attesa di stabilità. «Dire precaria è un complimento», interviene Emiliano, che da 18 anni abita in una di queste 6 palazzine costruite 20 anni fa come residence. Occupato abusivamente, fu acquistato dal Comune, che lo destinò all’assistenza alloggiativa di circa 500 famiglie. Una sistemazione provvisoria in attesa di una casa popolare. «È tutto da legalizzare – spiega Dodi -. Non ci sono assegnazioni vere. Le istituzioni sono assenti». Bastogi non è isolato dalla città, è servito dagli autobus, ci sono le scuole e i negozi sono vicini. «Siamo noi a non essere centrali per gli altri – commenta Ludovico -. Facciamo paura, ma qui ci conosciamo tutti, ci aiutiamo, c’è solidarietà».

Umanità sincera nel degrado e nel disagio sociale che segnano le strade. Due campetti abbandonati sono il punto di ritrovo dei ragazzi, oltre ai portoni dei palazzi. Invece del parco giochi è arrivato un parcheggio, vuoto. Da qualche anno ci sono un asilo nido convenzionato e un centro per persone disabili. «Vorremmo un quartiere più pulito, con meno problemi, senza droga», sogna Noemi, 12 anni. È di agosto un’operazione della Polizia con l’arresto di 5 spacciatori: le dosi salivano e scendevano dai balconi con un filo. «La dispersione scolastica è molto alta – aggiungono le consacrate -. Tanti non finiscono le medie e alcuni genitori non mandano i figli neanche alle elementari». Un aiuto è il doposcuola dell’associazione «Nessun luogo è lontano», nella sala accanto alla chiesa, dove la domenica il collaboratore parrocchiale don Luca Filippi celebra la Messa. La disoccupazione pesa su chi si sforza di vivere onestamente. C’è chi si organizza con un banchetto nel mercatino dell’usato accanto.

«Vivere qui è una grande ricchezza e una grande scuola – concludono le consacrate Silvia e Donatella -. Gesù abita veramente a Bastogi. Qui si impara la povertà, il silenzio nell’ascolto, la preghiera continua e l’annuncio della Buona Novella con le opere. Ce lo chiedono le persone».

da Roma Sette, 12/09/2011
di Emanuela Micucci

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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Roma, 3 ago. – (Adnkronos) – “E mentre il discusso Piano casa prevede criticabili interventi futuri, a Corviale si possono spendere subito, ripetiamo subito, 23 milioni di Euro per riqualificare il 4/5 piano e verticalizzare (fare ingressi indipendenti per ogni scala) tutto il chilometro del palazzo Ater”. E’quanto dichiara in una nota Pino Galeota, rappresentante del coordinamento ‘Corviale domani’.

“I soldi – sottolinea – come sanno anche i bambini, perdono valore con il passare del tempo e tenerli fermi dopo il lungo iter amministrativo partecipato e’ delittuoso sia nei confronti della nostra comunita’ che di quella cittadina che in questo momento di crisi ha bisogno di investimenti e lavoro”.

“Troppo comodo poi – prosegue Galeota – dire che le risorse non bastano e quindi tenersi quei soldi nei cassetti per spenderli in altri interventi piu’ clientelari. Il tutto sulle spalle di una comunita’ che merita rispetto e che ha gia’ dato tanto al disagio sociale e con competenze, capacita imprenditoriali e passione sta trasformando il suo territorio”.

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// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

In campo ragazzi con problemi giudiziari e mentali: «Insieme per imparare valori sani e riqualificare le periferie abbandonate». Ma c’è anche l’arte

ROMA – «Un polmone sicuro, dove poter respirare aria buona». È questa l’immagine più esatta per raccontare la storia del”Calcio sociale”, l’associazione sportiva (e non solo) che ha sede a Corviale. Sì, proprio a due passi da quel chilometro di cemento armato in mezzo alla campagna: della Portuense, da quell’alveare dove vivono seimila persone nel degrado e nell’abbandono più totale. Il «Serpentone» che qualcuno vorrebbe abbattere e che, polemica dopo polemica, vede il suo futuro in bilico. I 23 milioni di euro stanziati per la sua riqualificazione, ad esempio, sono fermi da tempo.

Continua a leggere sul Corriere della Sera, 12/07/2011

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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Amicizia, legalità, uguaglianza: con il Serpen­tone di Corviale più “ cen­tro” di Piazza di Spagna. Nuove idee che nascono dai giovani della periferia e raggiungono il cuore del­la Capitale lasciando una traccia indelebile.

Perché la Provincia di Roma di Ni­cola Zingaretti ha finanzia­to con 100mila euro la ri­strutturazione dell’impian­to sportivo “Campo dei Mi­racoli – Valentina Venanzi” e il progetto “ Calciosocia­le”, una nuova tipologia di calcio che si gioca senza arbitri, con i capitani re­sponsabili del regolamen­to, sorteggiando i compo­nenti delle squadre in base all’abilità, dove un calcia­tore non può segnare più di tre gol a partita.

CAPITANO – Testimonial del­l’iniziativa è Francesco Totti, che già a dicembre era andato di persona a Corviale per conoscere da vicino i ragazzi del quartie­re. Ieri è arrivato a Palazzo Valentini un suo messaggio speciale: «Sono particolar­mente felice di far parte della squadra di Calcioso­ciale, un progetto che mi sta molto a cuore e che gra­zie alla Provincia di Roma segna un altro gol impor­tante. Iniziative di questo tipo ribadiscono come il calcio sappia trasmettere valori positivi come la soli­darietà, la fratellanza e la legalità. Spero presto di tornare a trovarvi e di scendere in campo con voi per vivere tutti insieme una bellissima giornata di sport» .

TRIANGOLARE – “Calciosocia­le” è nato nel 2005 e si oc­cupa dei ragazzi con pro­blemi di droga o di disagio familiare, ma anche dei giovani normodotati e disa­bili. Senza distinzione di sesso, razza, religione. Questa particolare proget­to è presente anche nel quartiere napoletano di Scampia e a Montevarchi, vicino Arezzo. « E’ una tra le più belle esperienze ag­gregative – ha detto ieri il presidente Zingaretti -per­ché mette da parte emargi­nazione e paura e restitui­sce alle persone l’habitat urbano. Ringrazio Totti per il suo aiuto determinante e fondamentale». Intanto nel weekend, ai piedi del Ser­pentone, andrà in scena il “ Triangolare della Solida­rietà”, calcio d’inizio affi­dato a Giancarlo Capaldo, Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale An­timafiadi Roma.

da Corriere dello Sport, 09/06/2011

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// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Esce “Et in terra pax”, opera prima di due giovani registi

La presenza incombente del Serpentone di Corviale si manifesta fin dalla prima inquadratura e tutto il film si svolge dentro e attorno a questa costruzione simbolo. Difficile ricordare un altro film dove l’elemento scenografico assume uguale importanza e rilevanza. E’ ciò che accade in Et in terra pax, opera prima di due registi romani, non ancora trentenni, Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, amici fin dall’infanzia, cresciuti insieme all’Alberone e insieme diplomatisi al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il film, che arriverà nei cinema domani, propone uno sguardo freddo, lucido, oggettivo, privo di qualsiasi volontà di giudizio etico o morale, su una vicenda drammatica e su un gruppo di protagonisti inseriti in una realtà di desolazione sociale ed esistenziale. Le atmosfere rimandano inevitabilmente ad un modello prestigioso: al cinema di Pasolini e in particolare ad Accattone, anche se la realtà delle periferie romane, nel mezzo secolo che separa i due film, è assai mutata. Et in terra pax è un film su una Roma poco frequentata dal cinema, vista come un microcosmo a parte, segnato da regole di convivenza del tutto particolari. “Non volevamo realizzare un film di denuncia sociale – avvertono Botrugno e Coluccini – bensì soffermarci sulla psicologia dei personaggi e portare alla luce una condizione di precarietà e solitudine”. E’ appunto ciò che affligge Marco, reduce da una condanna a cinque anni di carcere; Sonia, universitaria, che, per mantenersi, lavora in una bisca e un terzetto di amici Faustino, Massimo e Federico, la cui escalation nel mondo della criminalità è destinata concludersi in maniera tragica e brutale.

Continua a leggere su La Repubblica, 26/05/2011

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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Gilles Feingold HA FONDATO MA-RESIDENCE.FR, IL PRIMO SOCIAL NETWORK DEDICATO AI CONDOMINI Bologna come New York. Anzi, Bologna anticipa New York. La prima esperienza di condominio superaccessoriato bussa al civico 4 di via Casini. Siamo nel quartiere Pilastro, in un palazzone di 19 piani e 72 famiglie. È lì che nel 2001 il pensionato Gabriele Grandi decide di offrire servizi ai propri condomini. Così da subito accende Teletorre19, una tv via cavo a circuito chiuso trasmessa anche sul web. Obiettivo: informare i vicini di casa sul traffico della tangenziale nell’ora di punta. Di lì a pochi mesi, grazie alla tv di comunità, sono nati una palestra, una biblioteca e una sala biliardo. «Ma noi non abbiamo nulla a che vedere con l’America, qui abbiamo cercato di fare comunità e di condividere il tempo libero tra vicini di casa», si schernisce Grandi.

In effetti, niente da invidiare ai condomini della Grande Mela, dove si moltiplicano aree comuni dotate di ogni comfort. A oggi quasi 60 milioni di americani vive in homeowners association, supercondomini che organizzano manutenzione, polizie locali e si occupano dei servizi comuni. Gated communities o privatopias, come le ha definite Evan McKenzie dell’Università dell’Illinois nell’omonimo libro. Il rovescio della medaglia della partecipazione condominiale? Per McKenzie questi agglomerati sono insediamenti fortificati con regole proprie e amministrazioni private.

Da noi non si arriva a tanto, anche se il vicinato di casa è una patente che coinvolge molti. Per l’esattezza il 53,4% degli italiani vive in condominio. A dirlo è l’Eurostat, segnalando come il dato sia il più alto in Europa. Così spesso, di necessità virtù, ci si organizza e si condivide. Anche in rete. Una rivoluzione che riguarda le grandi città e che trova la rete come strumento di diffusione. È successo a Roma con Corviale network, web tv che ha messo in luce voci e volti dell’edificio chiamato “serpentone”, formato da due palazzi che si snodano per circa 1 chilometro, 1.200 appartamenti (ufficiali) raccontati in una tv di comunità della periferia romana. A Firenze nel quartiere Le Piagge un blog condominiale informa su ciò che accade, denunciando l’inquinamento e la malavita. A realizzarlo sono i condomini di via del Pesciolino, un complesso di 11 palazzi disposti a ferro di cavallo con 122 famiglie. Blog supercliccato, anche per i post sulle antenne condominiali o sulle norme per lo smaltimento dei rifiuti.

Da Firenze a Milano. È da casa sua che Elena Salomoni manda online Mammeinradio.it, web radio che aggrega le mamme del condominio (all’inizio) e della città (grazie al crescente successo). Un pronto intervento per le neomamme, questo l’obiettivo della web radio. Oggi il canale ha nel team una neonatologa, una psicologa e altre professioniste del settore maternità. Mammeinradio.it ha debuttato due anni fa e oggi conta migliaia di iscritte. «Tanti in Italia cercano soluzioni comuni a problemi comuni, sopravvivono alla crisi con le risorse della solidarietà e nel farlo mettono le basi di un’altra economia», afferma Roberta Carlini, in libreria con «L’economia del noi» per Laterza. Carlini racconta dei gruppi d’acquisto di quartiere, delle nuove comunità del free software, dei gruppi di abitazione o di autocostruzione e di coworking. «Le pratiche dell’economia del noi sono molte e assai diverse tra loro. La collaborazione di massa nel web dà alle economie di comunità strumenti potenti per costruire proprie “filiere corte” facilmente connesse in rete», precisa.

Fenomeno sociale. È stato lanciato (con successo) anche il primo social network dedicato ai condomini: trattasi di Ma-residence.fr, esperienza francese nata con lo scopo di riunire i condomini sul web. Su questa nuova piattaforma si può chiedere amicizia, scrivere messaggi, chattare o lanciare eventi e feste solo ed esclusivamente con i vicini di casa. L’ideatore del progetto è Gilles Feingold. «Il sito è utilizzato dagli abitanti di 11mila immobili in Francia. Così Ma-residence.fr rende più dinamica la vita locale», ha dichiarato Feingold a «Le Parisien». Comunicazione di prossimità, geolocalizzata e di comunità. E spesso green. La sostenibilità ambientale è la chiave su cui si moltiplicano queste esperienze, come ha descritto David Owen in «Green Metropolis», pubblicato in Italia dall’Università Bocconi Editore.
Condomini creativi, verdi e figli delle nuove tecnologie. Ma attenzione. Dalle community la forza passa alle comunità. Fisiche, reali, di buon vicinato.

da Il Sole 24 Ore, 26/05/2011
di Giampaolo Colletti

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Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?»

// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Il 9 e 10 aprile scorso si sono incontrate a Scampia (Napoli) le tre associazioni nazionali del Calcio Sociale, quella di Scampia appunto, quella di Corviale (Roma) e quella di Montevarchi. I ragazzi che hanno partecipato hanno insieme giocato e sudato, parlato e ascoltato, visto e condiviso due giornate di piena umanità ed amicizia. Perché questo è il Calcio Sociale, un gioco per riscrivere le regole della vita, dove il pallone non è più simbolo di competizione, violenza e aggressività ma di amicizia, solidarietà e unione. In questi due anni il Calcio Sociale nel nostro comune ha visto crescere il numero dei partecipanti dagli iniziali 16 agli attuali 40 ragazzi e non. Si, perché il Calcio Sociale è aperto a tutti: persone di ogni età, sesso, nazionalità e abilità possono parteciparvi. Il gioco infatti rimane lo stesso: il calcio. Ma molte regole sono state cambiate o introdotte in modo tale che il gioco possa coinvolgere tutti. In Valdarno – nell’ambito di un progetto realizzato dai Servizi Sociali del Comune e ispirato dall’intuizione di Massimo Vallati di Roma, ideatore del Calcio Sociale -, è l’Associazione Zorba a farsi promotrice della diffusione e della conoscenza del Calcio Sociale. Questa Associazione, nata nel 2008 dall’incontro di più persone da sempre impegnate nel mondo della disabilità, è si pone come finalità di dare nuove risposte e di aprire nuovi scenari per i ragazzi disabili residenti nel comprensorio valdarnese, creando gruppi di lavoro e di ritrovo rivolti a ragazzi con disabilità fisico-intellettiva e/o relazionale e offrendo loro uno spazio di aggregazione dove alternare momenti di svago a momenti di socializzazione senza mai tralasciare l’aspetto educativo. Il 9 e 10 aprile scorso le tre associazioni nazionali del Calcio Sociale si sono incontrate, dopo le iniziative nazionali del 2010 svoltesi a Roma (in giugno) e a Montevarchi (a fine ottobre), per la terza volta. Li ha accolti Scampia, per definizione uno dei quartieri più “difficili” di Napoli. Eppure l’esperienza appena trascorsa ha rivelato una realtà diversa, fatta di tante persone riunite insieme per raccogliere una grande sfida: portare la fratellanza, l’amore, la legalità nella vita di tutti i giorni, al di là dei proclami politici, a favore degli ultimi, dei disagiati, dei dimenticati. Attraverso il Calcio Sociale Corviale, Scampia, Montevarchi hanno deciso di combattere il degrado sociale e di “mettere in rete il bene” per creare delle vere Comunità. Per ulteriori informazioni è disponibile il Servizio delle Politiche Sociali, delle Comunità e Sport del Comune di Montevarchi, telefono 0559106744/14, e-mail: ufficiosport@comune.montevarchi.ar.it

da Arezzo Notizie, 13/05/2011

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// novembre 8th, 2011 // Commenti disabilitati su Corviale, cittadini occupano la sede Ater «Dove è la riqualificazione?» // articoli di giornale

Valerio Maccari Le periferie di Roma spiegate ai bambini delle periferie

Per raccontare storia e origine dei luoghi in cui vivono ogni giorno, insegnando loro a prendersene cura affinché non scivolino nel degrado. Ieri, all’Ara Pacis, i giovanissimi atleti della S.S. Lazio Basket hanno festeggiato in modo particolare il Natale della città. E con la guida degli architetti Flaminia Bonifaci e Francisco J. Romero Varo, sono stati i visitatori d’eccezione de «Le città di Roma: housing e paesaggi urbani dal dopoguerra ad oggi». La mostra fotografica, promossa dall’Acer, ha come filo conduttore l’housing sociale, dipanato in un’epoca in cui, spiega la Bonifaci, «l’urbanistica era architettura e aveva il merito di sperimentare». Argomenti apparentemente estranei ai bambini, ma che in realtà sono loro vicini: anche perché i segni più evidenti dell’edilizia sociale di Roma si leggono proprio nelle periferie dove i piccoli cestisti vivono. E dove la Lazio Basket, da anni, combatte l’emarginazione con lo sport. Fondata nel 2007 da Simone Santi, vicepresidente Giovani dell’Unione Industriali Romani, l’associazione sportiva – non a scopo di lucro – si impegna soprattutto nei quartieri disagiati. Non a caso, ha aperto il suo primo centro gratuito di avviamento alla pratica sportiva proprio a Corviale, luogo simbolo delle periferie «ad alto tasso di emarginazion» di Roma. Ed è proprio nell’ottica di un recupero del rapporto con la realtà con cui si vive, che si inserisce la partecipazione dei ragazzi alla mostra. E se l’urbanistica spiegata ai bambini diventa materia di suggestioni, la loro opinione è invece un buon riscontro per gli architetti. Impressionati, racconta Romero Varo, più dagli «spazi per giocare che da torri e grattacieli», i ragazzi sono osservatori attenti e sinceri. E per questo danno un apporto insostituibile alla discussione sulle periferie. Anche perché nessuno meglio di loro, sottolinea Bonifaci, «può dirci come si vive davvero in questi luoghi, e quello che si potrebbe cambiare».

Il Tempo, 22/04/2011